mercoledì 14 luglio 2010

Dimo Cristiano (Diciamo Cristiano)

Parla per voce di Dio.
Guarda con gli occhi dell'Amore.
Magna con una bocca tutta sua.

sabato 10 luglio 2010

Bucie e Parole

‘Na bucia, si te la rimagni
Nun sa de ‘n cazzo
E chi campa de bucie
Se more de fame.
‘Na bucia, è ‘na rosa colle spine
Drento ar petalo
E quanno che scopri ch’er profumo
Non c’è mai stato
Dai indietro er voto,
Senza c’hai bevuto.

La parola, ce l’hanno tutti
E colla parola, ce fai l’omo.
E pure er porco, er somaro
Er cane e la mignotta
So’ boni a datte ‘na parola;
Che tanto solo se la apri
Ce trovi dentro un sasso
Che pesa tale e quale
A quanto pesa la persona.

Se la bucia e la parola
Se incontrano pe’ sbajo
Ar tempo tutto s’incanta
- Ce lo sapemo ch’è signore –
La cosa se smove da sola
Se risorverà st’inguajo
Finchè carta non canta
E s’arisorverà st’errore.

Colle bucie da ‘na parte e dall’altra le parole
Finalmente capiremo, che cazzo so’ ‘sti mali
Se metteremo le scarpe, stavorta senza sole
Distingueremo l’omini, da tutti ‘sti maiali.

venerdì 9 luglio 2010

Venerdì pomeriggio

Venerdì pomeriggio.
Saluto l'ultima collega che se ne torna a respirare guazzetto d'oltrepò.
Guardo la lista delle cose da fare: vuoto cosmico, con tre ore di anticipo, entrando sghembo e sorridente con un'ora di ritardo.
Venerdì pomeriggio.
Testa elettrica e presa bene, volume delle cuffie da lesione del timpano e piede che tiene il tempo; lo stesso disco da una settimana, che qua non siamo monomaniaci.
Venerdì pomeriggio.
Il pensiero tranquillizzante di sapere la casa in ordine e mediamente profumata, che ieri sono passati a cena i miei, e sono stati preventivamente puliti anche gli interstizi; ho lasciato anche un paio di massaggiatrici erotiche in cucina come esca, casomai passasse nei pressi Bertolaso con protezione civile al seguito a miracolarmi il cataclisma culinario; fino a domenica sera la porta della cucina comunque non la apre nessuno.
Venerdì pomeriggio.
A bullarmi sul blog di star preso bene, e ci sarebbero da pormi ma...
...ma ho trovato il posto dove voglio stare, fatto di sole e musica che ama farsi ballare, birra ghiacciata e le ragazze, per favore, leggere edoniste e sornione come gatti al sole, che mi sono fatto spazio dentro e l'ho riempito di superficialità, e in questo io sto da dio.

Buon fine settimana, statemi bene.

domenica 4 luglio 2010

Tetrapilofonica #2: Pendulum - Immersion

Infili la chiavetta nel lettore USB, gli auricolari nelle orecchie, alzi il volume al massimo possibile, spingi play.
Guardi i colleghi di fronte a te mentre le note iniziano a comprimerti la scatola cranica, e non ce n'è una che voglia scorrere via facile.

01 - Genesis. 1:09
Ti chiedi quanto di più ti aspettavi dall'intro del disco. Ti stupisci di quanto di meno ti aspettavi.

02 - Salt In The Wounds. 6:39
Metti in pausa. Con calma. Con, cazzo, calma. Rallenti i battiti, riprendi a respirare, fermi i piedi che intorno ti guardano strano. Aspetti un minuto, ti rilassi, spingi di nuovo play.

03 - Watercolour. 5:04
Primo singolo estratto dal disco. Ti batti tre colpi sul petto e reciti il mea culpa. L'unico modo possibile per il primo ascolto di questo disco, senza soffrire e senza passare per pazzo richiede un prato isolato, con il volume a slabrare i coni delle casse. Pausa. Sigaretta. Decisamente.

04 - Set Me On Fire. 5:03
Pausa. Sigaretta. Ancora.

Poi in apnea, fino alla fine del disco. E non poteva essere altrimenti, visto che il disco si chiama Immersion, ed è l'ultimo devastante lavoro dei Pendulum.

L'ultima volta che la musica ti ha colpito così forte era all'Alpheus, quando hai visto il rap romano fottere con le chitarre distorte. Era la presentazione di Heavy Metal, e tu quel giorno sei esploso con tutto il locale.

Per un'ora e sette minuti tremi la tua voglia di ballare.
Per un'ora e sette minuti mordi a sangue le labbra per la voglia di urlare.
Per un'ora e sette minuti hai il cazzo dritto e il fiato corto, mentre la musica fa quello che deve fare.

sabato 3 luglio 2010

Tetrapiloaforistica#14: Perchè Bloch non faceva parte del WWF


Una donna sta davanti a una vetrina, guarda scarpe di lucertola scamosciate. Passa un uomo, guarda la donna, e così ognuno si prende un pezzettino della Terra dei Desideri" .

(Ernst Bloch)


"A parte la Lucertola."

(Danilo Cipollini)

mercoledì 30 giugno 2010

Da un discorso con Tazio: misoginia evolutiva

"E quindi?"
"Quindi mi sono preso una gatta."
"E com'è?"
"Mi sveglia alle tre di mattino, mi salta addosso, mi riempe di graffi e morsi e poi, quando è soddisfatta, pretende le coccole prima di addormentarsi sul mio lato del letto."
"Praticamente una donna."
"Già, gli manca solo la parola."
"Io te lo dico sempre che sopravvaluti il pollice opponibile"

Tetrapiloaforistica #13 : Corrispondenze (sforando)

Diceva Einstein che "la Mente è come un paracadute: funziona solo se apre".

Mi preme di sapere se solo io vedo una ironica quanto azzeccata correlazione fra questa frase e un recente episodio di cronaca che ha coinvolto" l'ex GeFFino" Taricone.

Ma poi sotto sotto me ne sbatto e alzo il volume della radio, che l'ipocrisia fa un gran rumore.