venerdì 30 aprile 2010

La Padronanza (dei miei Enzimi)

NOTA: Mi è capitato di ripensare ad un racconto che ho scritto quasi un anno fa. Non era mai apparso qui su tetrapilo e quindi ho deciso di pubblicarlo. Fargli prendere un po' d'aria, ogni tanto.
Perchè si bacia sempre, sempre, la mano che ruppe il tuo naso.
Signori e signori,
vi offro...


La Padronanza (dei miei Enzimi).




Gli Uomini sono cuori che sparano arterie.
Gli Uomini sono cuori e quello è il loro posto nel mondo.
Gli Uomini sono cuori, e questa è una condanna.

Condanna, dico, perché un cuore non può scegliere di fermarsi.
Un occhio … può chiudersi, e riaprirsi quando si sarà riposato un po’.
Una mano può smettere di accarezzare un bel paio di gambe, e riprendere dopo un po’. O spostarsi, piano piano, a sfiorare altre fortune.
Persino i polmoni possono, per qualche tempo, contrarsi e smettere di buttare dentro aria.

Un cuore no.

Un cuore tira dritto sulla sua strada e sia quel che sia, non può smettere di battere e così come lui gli Uomini non possono smettere di muoversi (noi compiamo in media 1328 movimenti, ogni notte, anche durante il sonno), un Uomo anche se non vuole non trova mai vero riposo, e continuerà a bere mangiare fumare parlare sorridere scommettere credere fare l’amore. Pensare. Un Uomo penserà e i suoi pensieri saranno come sangue che affiderà alle Parole, che dell’Uomo sono arterie, vene, perché racchiudano in se quel pensiero e lo trasportino lontano.

Un Uomo è un cuore e questa è una maledizione che rende più lieve osservando l’incanto del meccanismo intorno a se. Attribuisce a ognuna delle persone che gli ruotano attorno un ruolo, la sua molecola, la sua funzione, e resta a guardarli mentre si incastrano a meraviglia permettendo a quel grande corpo umano che è la Sua realtà – una realtà personalissima di cui è il cuore, il motore, lui e lui solo – di funzionare a pieno regime.
I miei anticorpi, puoi chiamarli Mamma e Papà.
Ho una nonna che è la mia milza.
Un fratello che è polmoni.
Fegato, piastrine e ormoni sono delegati agli amici.
Il cervello l’ho affidato ai miei libri e a qualche canzone.
Gli enzimi sei tu.

E io sballo per gli enzimi.

Gli enzimi non se li caga mai nessuno. Quando pensiamo a noi stessi, al nostro corpo, a come funziona … Pensiamo al cuore. Alla lingua. Al fegato, al sesso, al sangue. E trascuriamo sempre gli enzimi.
Dì, ma lo sai a che serve un enzima?
Un enzima è un acceleratore.
Prende i processi che avvengono all’interno del nostro corpo, le centinaia di migliaia di reazioni al secondo che ci permettono di vivere, e li rende più veloci. Milioni di volte più veloci.
Immagina: la Pizza. Quando impasti la pizza, poi devi lasciarla a riposo, a lievitare. Ecco … è un enzima a fare questo. E quel miracolo che si compie in un paio d’ore, senza l’enzima richiederebbe mesi.

Moltiplica lo stesso miracolo per centomila e sbattilo dentro al tuo corpo. E’ quel che sta avvenendo proprio ora.
C’è da restare senza fiato, non è così? E non è finita, reggiti forte che adesso arriva il bello.
La cosa migliore è che, nel fare questo, l’enzima NON SI CONSUMA.
La capisci la grandezza? Non c’è sacrificio, non c’è perdita d’identità, l’enzima resta quello che è. Si lega alle sostanze per il tempo che serve, la fa reagire, la trasforma, e poi si stacca. E torno indipendente. Autonomo. Sicuro di se.

E’ così che sei il mio enzima. Quando mi lego a te, quando sto con te, tutto il mondo si velocizza. Le persone, le parole, i miei pensieri, tutto ruota intorno a me, fuori controllo, in un caos apparente che mi gonfia, mi fa reagire, e Dio solo sa quanto mi rende vivo.
Poi ti stacchi, torni tu, e tutto riprende com’è. Mi lascia il tempo di riprendermi, di pensarci su, mi lascia respirare prima che torni di nuovo tu a velocizzarmi l’anima.
Sei tu che tieni, fra le mani, la padronanza dei miei Enzimi.

Io non lo so com’è, l’Amore. Non lo so come non lo sa nessun uomo, perché a noi non è data la possibilità di conoscerlo. Possiamo solo studiarne una nostra versione, adattarlo a noi, ed essere poi condannati a cercarlo per il resto della nostra vita.
Possiamo inventare una cosa e chiamarla Amore, e provare a viverla cercando in lei di essere felici. Che poi, in fondo, è quel che cerchiamo tutti, non si fa altro nella vita se non provare a essere felici, con ogni mezzo possibile.
E ci ho provato, tante volte, ed ho trovato tante cose diverse, e tutte le ho chiamate Amore, e tutte o quasi poi sono finite perché vivendole, sperimentandole, lasciando che mi emozionassero, si consumavano.
E forse è questa la tua grandezza. Il tuo non consumarti, il tuo restare tu, mi fa sperare che stavolta possa essere diverso. Mi fa pensare che lo sbaglio sia stato cercare l’Amore nel cuore, e quindi dentro di me, e non averlo cercato negli Enzimi.
E’ negli Enzimi che lo trovo oggi e io ti prego … continua a rendermi la vita una corsa. Te ne prego.
Fumo piano mentre mi scorri nelle vene.

1 commento:

  1. eh eh questo mi piace proprio..sarà perchè si parla di corpo umano?? =)beh sicuramente riconosco l'importanza fondamentale degli enzimi..le loro funzioni, il loro funzionamento e le loro caratteristiche negli esseri viventi ma..no, non è solo per quello che mi piace..è proprio bello e basta!
    bravo cipolla! ;)

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