domenica 30 maggio 2010

Post postalcolico, postprandiale ma soprattutto postumi

Questo post è nato ieri notte, fra le due e le cinque del mattino, aveva tutt'altro contenuto e un titolo completamente diverso; ma è lo stesso post, giuro, solo che s'è svegliato sfatto stamattina, e allora s'è dato una restaurata prima di presentarsi a voi, per non fare brutta figura.
Il titolo ieri sera era "Rum e cola, grasse bassline e puzzo di piscio" e dissertava sui piaceri di saltellare in cinquecento su un fazzoletto di terra battuta, dell'essere sudati e fangosi, dei cani che passeggiano nei centri sociali. E del fatto che io riesca a provare sconfinato amore per tutto questo senza nemmeno una qualche giustificazione psicoattiva; escludendo ovviamente l'alcol, che però non è noto per far provare amore, al massimo sesso, e solo se lo beve lei, possibilmente in quantità esagerate.
Questo ieri, ma visto che oggi ci sentiamo stanchi, io e questo post, e la luce ci fa male agli occhi, ci guardiamo l'ombelico; benvenuti quindi in un post ombelicale (volevo scriverlo in un post, prima o poi, e ora lo riscrivo anche, O-M-B-E-L-I-C-A-L-E, tiè).
Detto questo io e il qui presente post vi salutiamo e ci andiamo a stendere un paio d'ore, lasciandovi con la piacevolissima immagine di me che mi guardo l'ombelico (e se ieri sera avete trattenuto a stento la cena, con questa scena appena dietro gli occhi sicuramente il pranzo non lo trattenete), e comunicandovi che Tetrapiloctomia alla buona sta diventando una cosa terribilmente seria, e che questo è il suo centesimo post. [Applausi]

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