giovedì 25 febbraio 2010

Scrivi dieci anni in un mese.

Bionda, come stai?
Dovrei chiedertelo. Ma non lo faccio, perché lo so io, com'è che stai tu. E' come sto io. Non si dice questo, di solito. Perché è di dubbi, che si smalta un rapporto. Non si ha certezza dell'altro, mai. Dovrei chiedertelo, ma lo so già, io, com'è che stai tu. Stai come me. Sei nettare ora e io lascio ogni titubare a chi non ha coraggio d'essere vino. Invece, come sei, come sai, a noi due, è saltato il tappo. Ed ora sai, come si urla e si strepita e si sta disordinati sulla vita, fuori dalla bottiglia. Ed era cosa che aspettavi, che aspettavamo. Ti scopro, Bionda, e capisco che ci fai, qui, nel mio bicchiere.
Versati, che io ti ubriacherò, è una promessa. Perché abbiamo lo stesso sapore, veniamo dalla stessa terra, dalla stessa uva. Non lo sapevo, ma ora che ti trovo, non ti chiedo più. Mi fido di tutto quello che non hai bisogno di dirmi. E' il dono che mi hai fatto. Ci facciamo nuovi, io e te. E non aver paura Bionda, ti sto soltanto dicendo, che ogni venticinque, è un numero giusto.

1 commento:

  1. E' vero!
    Siamo vino, e anche di qulli buoni!e voglio ubriacarmi con te, perchè come ci ubriachiamo noi non lo fa nessuno.anzi solo pochi hanno avuto la fortua di poterlo fare.E no ho paura, mi sento forte, questo vino mi rende forte, sicura e innamorata.e so che niente e nessuno sarà mai in grado di intaccarlo.perchè con te che mi riempi il bicchiere io sarò sempre ubriaca!!!!

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