martedì 2 febbraio 2010

Sciamani 5 di 5: sentendo di stare perdendo qualcosa di speciale che a te non è permesso dimenticare




Sull'autobus ora dormono tutti, fatta eccezione, per quanto ne sai, per te e l'autista che ora approfitta per ascoltare orrida musica leggera italiana. Hai conquistato, salendo sull'autobus, il diritto a due posti adiacenti, per dormire un pò, e non essere nuovamente bloccato dal tuo taciturno amico. Per quale motivo il sonno non arrivi, cullato come sei dal ritmo costante del motore, con ore passate in pista che chiedono il loro prezzo di riposo, è una cosa che proprio non ti spieghi.
Ti raddrizzi a sedere come si confà ad una persona civile, iniziando ad osservare i volti rilassati dal sonno dei tuoi compagni di viaggio. Uno in particolare ti colpisce, rendendoti consapevole del fatto che non sei il solo ad essere sveglio senza motivo. I vostri sguardi s’incontrano ancora, ma stavolta le anime nascoste dietro di loro tacciono, che le parole, neppure le parole sincere che solo le anime sanno pronunciare, in questo momento non hanno bisogno di essere pronunciate. Fai per alzarti, ma lei è più veloce, e a te non resta altro da fare che schiacciarti contro il vetro, per fare spazio alla ragazza selvatica alla cui anima sei legato da meno di dodici ore.
I vostri sguardi ora si fissano l'uno nell'altro con un'intensità nuova, non più disturbati dalla seduzione che doveva essere, privi dell'ansia che l'attesa di questo momento ha costruito.
"Ti ho aspettato tutta la sera, ero certa saresti venuto da me."
"Leggevo i segni, e nei segni il nostro incontro non c'era."
"I segni? Cosa sono?"
"Una cosa da sciamani urbanizzati, da oracoli sopravvissuti alle proprie divinità. È una cosa complicata, e non posso insegnartela, il tempo che c’è concesso è troppo poco per usarlo così."
"Troppo poco? E se volessimo rivederci? Magari abbiamo tutta una vita insieme, non puoi saperlo."
"Insieme esistiamo solo su questo lato dell'Appennino, di la non ne saremo più in grado."
Poiché tutte le parole superflue che sentiva il bisogno di dire sono state dette i vostri corpi cedono al comando che le vostre anime ormai urlano, e tu puoi conoscerne il sapore salato della pelle e quello sorprendentemente fresco della bocca, puoi perderti seguendo i contorni morbidi del suo corpo e esistere nel ritmo sempre più intenso e spezzato del respiro di lei. Puoi vederla stupire, lei che i segni non sa leggerli e non si aspetta ciò che per il poco tempo che vi resta accade, della maniera semplice con cui si abbandona a te, della maniera naturale con cui i vostri corpi si ascoltano e iniziano a muoversi insieme, come se non avessero fatto altro per tutta la loro vita. La vedi stupire nel ritrovarsi a fare cose che non sospettava avrebbe voluto fare e poi, quando inizia la lenta discesa che dall'Appennino porta a Roma, la vedi staccarsi, non più in grado di capire perchè si trova accanto a te, che ora sei solo uno sconosciuto che in qualche modo le sembra familiare, e tornare al suo posto. La vedi addormentarsi, mentre ancora s’interroga su ciò che è successo, sentendo di stare perdendo qualcosa di speciale che a te, sciamano di città, non è permesso dimenticare.

Il fresco della metro che attraversa veloce la città risveglia completamente il tuo amico, che ora, poiché il tempismo non è fra le doti a lui concesse, si sente socievole e ciarliero, vuole ricordare la serata, parla dei dj, delle ragazze che si agitavano a tempo accanto alla consolle, della follia di attraversare l'Italia per ballare una notte appena. Sorride, il bastardo, che i tedeschi avevano finito le energie e lo hanno lasciato riposare per tutto il viaggio di ritorno; se la ride, l'uomo di fango, ricordando quattro rapaci salernitane che hanno spogliato di tutto questi pellegrini d'oltralpe appena appena sprovveduti, e tu vorresti spiegargli come delle quattro una era differente, più selvatica, con le doti necessarie, purtroppo non educate a dovere, per essere una delle più grandi sciamane del secolo in corso. Vorresti dirgli, utilizzando versi gutturali e parecchia violenza, come oltre il portafoglio questa sciamana mancata ti abbia rubato pure una piccola scheggia d'anima. Vorresti, ma non lo fai, che lui, l'ignobile ammasso di carne che riempie la maglietta di cotone blu di fronte a te, non ha coscienza del mondo, né di quello reale, né di quello un pelo più mistico in cui ogni tanto ti ritrovi a passeggiare, e questa ti sembra, di per sé, una punizione più che sufficiente.

Le altre parti di Sciamani le trovate qui : 1 ,234.
E questo, per ora, è tutto; spero di essere stato in grado di regalarvi qualcosa su cui spendere bene del tempo.


Theta                                                      

1 commento:

  1. mi sembra di aver rivissuto quella nottata, quella esperienza al di fuori delle mie concezioni, quel salto nel vuoto più profondo.

    La botta di vita che non ti aspetti di secrezionare linfa vitale perché sei oscurato dalle tue possibilità fisiche.

    Viaggio nell'inferno con ritorno...

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