giovedì 28 gennaio 2010

Sciamani 2 di 5: e loro emergono dalla foschia uno ad uno




Il tuo compagno di viaggio non smentisce nemmeno un pò la solida struttura della sua personalità, schiacciandoti fra il finestrino e lui, tagliandoti fuori da tutto quello che potrebbe succederti intorno e, mentre tu godi della visione della striscia continua di metallo opaco che delimita la carreggiata lungo l'autostrada che attraversa l'Appennino lui un pò sonnecchia, un pò si infastidisce per l'euforia che vi circonda e, soprattutto, blocca, con una maestria che è solo sua, ogni tuo tentativo di intavolare un discorso per far passare prima il breve tempo di questo viaggio. Adesso ti scoccia pure parecchio questa sua personalità poco espansiva, ma fra un paio di settimane, con il culo e la schiena sudati a contatto con la sedia girevole grigio topo del tuo ufficio, con il ronzio del condizionatore e delle ventole dei computer che ti trapanano il cervello, vorrai barattare volentieri per due o tre mesi della sua compagnia una mezza giornata a sentire che il tempo che vendi al tuo datore di lavoro non te lo restituirà nessuno.
Dal fondo del pullman, da dove viene un odore agghiacciante di barbone e sigarette farcite, emerge un mezzo eroe rastafari vagamente instabile sulle gambe che impugna un disco compatto, che a voi, che dovete attraversare l'Italia per andare a ballare i violenti giri di basso di maestri di mezza Europa, arrivarci accompagnati dalla cattiva musica di un Ramazzotti qualunque non vi va poi troppo bene.
T’inizi a guardare intorno, che il senso del viaggio, in questo viaggio, non è nel viaggio, ma nella destinazione, e lasciare che i chilometri che stai percorrendo smussino le punte più anguste dei tuoi pensieri è una cosa che non vuoi. E loro emergono uno a uno, a volte a gruppi, dalla foschia che prima chiamavi tuoi compagni di viaggio.
In fondo all'autobus, circondati da nuvole parecchio dense di fumo vagamente psicotropo, ci sono i personaggi semileggendari dell'organizzazione. Li distingui nettamente dagli altri, un pò perchè il loro stile e la loro età ti dicono in una maniera che non puoi ignorare che appartengono agli anni in cui a questa musica neanche si pensava, che l'hanno vista nascere e un pò l'hanno anche cresciuta, e un pò perchè l'esuberanza dei pellegrini elettronici che ti circondano non riesce a raggiungerli, che queste cose, loro, le hanno già vissute infinite volte. Le loro donne, per quanto più giovani di loro, si vede perfettamente che gli appartengono, che determinate cazzate modaiole, loro, le lasciano agli altri.
Accanto a te ci sono cinque giovani tedeschi, che bevono quanto solo i tedeschi sanno bere, eterogenei nello stile come stai scoprendo sono tutti gli appartenenti a questo genere. L'uomo giovane accanto a te è parecchio infastidito da questo quintetto in trasferta che si concede un viaggio nel viaggio per il solo piacere di ballare, che la loro chiassosa esuberanza proprio non ne concilia il sonno. Tu vorresti magari aggregarti, che l'energia che possiedono ti contagia e sai che, con la sola espansività di viaggiatori d'oltralpe, potrebbero migliorarti la serata, nettamente.
Subito dietro i tedeschi ci sono quattro elettriche ragazze di Salerno, abbronzate, vestite ai minimi termini e cosparse di dettagli fluo. Tu, che sai leggere con uno sguardo la forma delle intenzioni che animano le persone, le riconosci all'istante le forme predatrici che si nascondono dietro le curve morbide dei loro corpi, che alla fine il tuo sangue non è troppo dissimile dal loro e sai esattamente da cosa vengono, e con quali motivazioni agiscono. Riconosci subito quella che, delle quattro, è senza ombra di dubbio il capo, pienamente a suo agio e cosciente di ciò che la circonda, mossa dai movimenti di chi sa di esser seguito. Riconosci la seduttrice del quartetto, in grado di ottenere ciò che vuole, quando vuole, che la sua bellezza ha pochi pari all'interno dei confini patrii. Intravedi una gregaria, ma ad individuarla nettamente fai fatica, che la natura dei gregari è sempre vacua e fumosa, ed esistono solo come parte di un qualcosa più grande e, presi singolarmente, i gregari tendono a scomparire. E poi vedi lei, che ti si infila sottopelle senza nessuna fatica con il semplice manifestare la forma unica della sua natura, selvatica e indipendente, di chi interseca un insieme senza farne parte, capace di risplendere di luce propria ma non per questo inadatta ad illuminare un intero gruppo di persone.
Ti stupisci dalla composizione fragile di questa congrega in cui figure inessenziali sostituiscono figure necessarie all'economia del gruppo, che, se non si muove insieme da sempre, si sfascerà alla prima occasione. Le vedi attuare coordinate la loro mossa, che, con l'occhio allenato di predatrici quali sono, hanno preso di mira gli alcolici che i giovani pellegrini provenienti dalle terre a nord delle alpi hanno portato con loro. Le vedi muoversi e per un momento provi pietà per le loro prede, che non conoscono le differenze e le peculiarità della gente delle varie parti d'Italia, e vorresti spiegare come stanno le cose, a questi sprovveduti, insegnargli a leggere i segni, partendo dalla più semplice numerologia, che se quelle sono quattro e loro cinque al venti per cento è disfatta, e poiché cinque per quattro fa venti i segni sono chiari, e farebbero meglio a costringere il nocchiero a fermarsi e scappare parecchio in fretta per i campi, che con i segni non si scherza. Vorresti, ma poi lei ti guarda per la prima volta, e l'aura di difensore degli stolti ti scompare di dosso che con la sua aura selvatica e indipendente cozzerebbe non poco, e le anime che entrambi nascondete dietro gli occhi hanno iniziato un discorso che a voi, semplicemente mossi dalle anime dietro i vostri occhi, non è dato conoscere.
Così le lasci fare, le vedi avvicinarsi sorridenti e festose a questi stolti germanici, le vedi ballare con loro sul ritmo costante ma sorprendentemente variabile dell'Amen Break, le vedi consumare tutto quello che possono consumare dei loro polli, le vedi riuscire a scollarseli di dosso con un semplice bacio sulla guancia; e poi vedi i cinque tedeschi, con gli occhi leggermente vacui, intenti a interpretare la sensazione di essere stati ingannati senza riuscire a indovinare ne il come ne in cosa. L'uomo che ti si accompagna in questo viaggio, che tu sai essere buono in fondo all'anima, parecchio in fondo, ma che per osservatori poco attenti potrebbe pure passare per un informatore dei secondini che si sia appena guadagnato la libertà barattandola con quella di un'altro, ghigna soddisfatto dell'accadimento, interpretando la cosa come una punizione divina in grado di restituirgli la tranquillità di cui necessita per dormire almeno un minimo; tu, dal canto tuo, scruti, utilizzando l'arte imparata dal vento, i segni che ti si mostrano contrastanti: i numeri parlano di una doppia vittoria e una quadruplice sconfitta, gli eventi ti ricordano che la fortuna non ha pietà degli stolti, la nebbia proveniente dal fondo del bus confonde la prospettiva e tu ti guardi guardare ed essere guardato e decidi che, se il tuo compagno di viaggio non si produrrà in azioni guastatrici troppo efficaci per porvi rimedio, questa sera potresti pure ritrovarti ad annusare la pelle di questa ragazza selvatica, e forse potrebbe pure essere propiziatorio per un giovane del centro ed una giovane del sud, incontrarsi al nord.

La prima parte di Sciamani la trovate qui.

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