domenica 6 dicembre 2009

Idrogrammatologia 1: L'esibizionismo nella sua forma definitiva

Mi sono scoperto, pare, a farne una marea di questi pensieri, valevoli quel tanto che basta per essere enunciati di fronte ad una platea di affezionati di bevande a base d'orzo fermentato a sera inoltrata, ma non in grado di assurgere ad una più nobile e duratura forma di espressione.
Capità però che io a questi pensieri un poco malandati mi ci affezioni alle volte, e, non trovando altro posto dove scriverli, di solito li scrivo nel bicchiere di birra che ho in mano. E guardate che a scrivere sulle superfici liquide ci vuole una tecnica non da poco.
Tutto questo giro di parole solo per dirvi che, visto che siamo su un blog attivissimo, ci prendiamo pure il lusso di inaugurare le rubriche nei giorni festivi. E ora finalmente, il post.


Se ci si pensa su un attimo, nemmeno troppi anni fa, poi dipende dall'età, che a me neanche mi pensavano quando succedeva, ma basta spostarsi appena un attimo verso oriente che ancora gira così, dicevo, vedere una ragazza che ti mostrava il ginocchio in pubblico faceva girare la testa. Ora, visto che all'ora di cena la stessa ragazza si agita sullo schermo con addosso tanta stoffa da non farci una cravatta, per noi poveri esibizionisti sono tempi duri, che anche ad andare al parco con l'impermeabile a mostrare le proprie qualità suscita al massimo un'alzata di spalle.
Ed è per questo che finiamo qui, senza una faccia e spesso senza nemmeno un nome, a praticare la forma più estrema e definitiva di esibizionismo.
Perchè qui, signori, ci si spoglia anche della pelle, e si esibiscono i pensieri

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