sabato 5 dicembre 2009

Sintomi di perfezione

Questa è una cosa che ho scritto qualche mese fa, colto da improvvisa ispirazione, discostandomi dalla realtà solo quel tanto che basta per renderla interessante. E ora ecco a voi

Sintomi di perfezione

    "Ciao, rispondermi, magari anche solo con una battuta per sdrammatizzare, sarebbe stato quantomeno educato.
Ti Saluto."

    "Ciao.
    Lo so, avrei dovuto risponderti, ma se non l'ho fatto credimi, ho avuto i miei motivi.
    Tu sei stata gentilissima a rispondermi, anche se è stato per rifiutare il mio invito, e a spiegarmene i motivi. Il fatto è che io non sono proprio il tipo di persona che, su certe cose, punta a mettere la classica 'tacca' sul calcio della pistola. Ti spiego, che forse è meglio.
    M’interessi parecchio o, meglio, sono convinto che potresti interessarmi parecchio, perchè alla fin fine sono anni che c’incontriamo, ma non c’è mai successo di fermarci un attimo e parlare veramente. Ecco, questo mio interesse nei tuoi confronti, in un'eventuale nostra conversazione, anche solo epistolare come in questo caso, genererebbe in me un contrasto non da poco.
    Da una parte cercherei di conquistarti, di strapparti a quest’uomo che non ho mai visto, e di cui non so nemmeno il nome. Solo che io mi porto dietro quest’enorme zavorra di etica, molto in contrasto con quelli che sono poi i naturali istinti di un uomo, e questo mio tentativo di rubarti ad un'altro lo giudicherei deplorevole e cercherei di contrastarlo in tutti i modi.
    Dall'altra parte, proprio in virtù della mia scarsa attitudine alla ricerca della 'tacca' di cui ti dicevo prima, l'interesse che provo, o proverei, nei tuoi confronti non è meramente fisico ma anche, e oserei dire soprattutto, di tipo intellettuale. La possibilità di conoscerti più profondamente, di avere con te un rapporto di tipo esclusivamente intellettuale, ha, non posso negarlo, le sue attrattive. Ma, perchè anche in questo caso c'è un ma, un rapporto di tipo esclusivamente intellettuale mi priverebbe di quella componente fisica che i miei istinti, al momento, suggeriscono io desideri enormemente.
    Quindi, in virtù di questo duplice contrasto, la nostra conversazione ti mostrerebbe una mia sensibilità che, per quanto presente, è diretta in tutta altra direzione rispetto a quella che potrebbe apparire. Questa sensibilità, unita al fatto che, almeno spero, la mia persona non sia priva di attrattive, ti spingerebbe inevitabilmente a cercare un legame con me.
    Potresti cercare un'amicizia, e io mi ritroverei relegato nel ruolo, odioso, svilente e parecchio frustrante, dell'amico innamorato e senza speranza, ruolo che mi risucchierebbe tempo ed energie, ripagandomi solo col misero salario di una speranza obbiettivamente infondata.
    Potresti cercare un rapporto più completo, saltando dal letto della persona che ora frequenti al mio, o alternandoti, più convenientemente, fra i due. E io perderei ovviamente stima e fiducia nei tuoi confronti, e sarei quindi costretto ad allontanarti.
    In entrambi i casi quindi non riuscirei ad ottenere quel rapporto che, con il mio invito dell'altra sera, ti ho dimostrato desiderare e, anzi, andrei incontro ad una sofferenza non necessaria. Per questo, proprio per evitare questo meccanismo di comportamenti così profondamente radicato nella mia personalità, che oltretutto si è già messo in opera facendomi scrivere questa lettera, la cui brutale onestà sicuramente non era necessaria, per questo motivo, dicevo, ho deciso di non risponderti.
    Chiedendoti di rispettare questa mia decisione, ti saluto."

    "Ciao, come stai?
    Anche se non sembra, visto che ti sto scrivendo, ho rispettato la tua decisione.
    Con lui è finita, sembrava chissà che e poi alla fine si è rivelato solo parole vuote.
    È ancora valido l'invito ad uscire? So che sembra che ti usi come un ripiego, ma ti giuro che non è così!"

    "Si, l'invito è ancora valido e no, non mi sento un ripiego.
    Anzi, questo tuo vivere appieno la storia che stavi vivendo e, solo poi, cercare una persona che, in un momento non proprio opportuno, ha attirato la tua attenzione, ecco, questo tuo modo di fare è per me la riprova del tuo essere la persona interessante che io penso tu sia.
    Forse corro un rischio, nell'entrare nella tua vita proprio ora, che una storia, per quanto breve, sicuramente ha lasciato dei segni ancora evidenti; forse corro il rischio che l'ombra di questa storia passata si frapponga fra noi e il nostro futuro, ma è un rischio, credimi, che corro volentieri.
    E quindi io sono qui, quando vuoi, pronto ad iniziare questo nostro futuro."
   
    "Se sei libero il nostro futuro lo iniziamo stasera. Ti aspetto da me per le dieci?"

    "Lo so, non è questo il modo in cui andrebbe fatto, ma stamattina mi sono svegliato e tu eri già andata via, e visto che non è che avessi granché da fare mi sono messo a pensare un poco, e questo è quel che ne è risultato.
    Non fraintendermi, ti prego, e non pensare male di me.
    Tu sei fantastica, ti giuro, sei una persona interessantissima, poliedrica, e passerei la vita ad ascoltare le tue opinioni, a capire le battaglie che porti avanti. E non è nemmeno il resto, adoro come fai l'amore, magari fai attenzione con le unghie, che credo che porterò per sempre sulla schiena le cicatrici della tua passione. Non c'è niente che non apprezzi in te, anzi, tu hai evidenti sintomi di perfezione. Solo, mi sono accorto, non c'è nulla in te che io possa amare.
    Per questo, chiedendoti di perdonarmi, e di capire la mia decisione, ti dico addio."

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